3/06/2023 14:30 - 20:00
PASSEGGIATA con VERA GHENO
PASSEGGIATA con VERA GHENO
“Il linguaggio è la cosa che ci rende umani. Noi siamo gli unici animali che hanno il potere della parola. Noi non possiamo fare a meno delle parole, eppure siccome la lingua madre ce l’abbiamo da sempre, praticamente gratis da quando nasciamo, non ci pensiamo mai abbastanza”.
Vera Gheno, sociolinguista, ha collaborato per 20 anni con l’Accademia della Crusca. Dopo 18 anni da contrattista, da settembre 2021 è ricercatrice presso l’Università di Firenze. Nel 2023 ha curato “Parole d’altro genere. Come le scrittrici hanno cambiato il mondo” (BUR), la sua dodicesima opera.
Modera Stefano Pandolini | Guida ambientale Silvia Amore
PARTENZA da Via San Grato 40 alle ore 14:30
VISIT WITH LOCAL
Alla scoperta della “Guja ‘d Molere” dove un tempo si radunavano le donne del paese per far macerare la canapa, coltivata nel territorio di Torre e nelle zone limitrofe. Proprio l’etimologia della parola “Canavese” deriva dal nome di “canapa”.
Accompagna la visita il Passenger Ida Ponte
APPUNTAMENTO presso GUJA ‘D MOLERE alle ore 16:30
A seguire spostamento fino a San Giacomo.
SPETTACOLO “VOCI ROC(K)” di e con Tecnologia Filosofica
Quante voci inesistenti ha ascoltato il Roc? Quante ne ha create?
Quante storie si nascondono quassù, tra la chiesa di San Giacomo e la casa dell’eremita?
Il Roc(k), pietra che – secondo una leggenda – dava voce ai bambini che non riuscivano a parlare, diventa testimone e portavoce di tutte le storie e le leggende di San Giacomo (e di Torre Canavese). La performance si nutre di tutte le storie che ci sono state raccontate durante la giornata di ascolto a Torre: la storia della Chiesa e quella dell’Eremita, la storia dei “braja luj” ma soprattutto la storia
del Roc(k) testimone millenario e silenzioso.
Con la Compagnia Tecnologia Filosofica, testi di Stefano Pandolfini, musiche di Enea Pascal (Ivreatronic)
APPUNTAMENTO presso Chiesa di San Giacomo e Casa dell’eremita alle ore 18:00
Il colle di San Giacomo è da sempre per i torresi un luogo di incontro – religione – storia e leggenda. Su di esso sorge la cappella di San Giacomo eretta per voto di uno sconosciuto; di questa cappella si ha menzione in una relazione della visita di Mons. Mambert avvenuta nel 1699 in cui si cita “cappella S. Iacobi in regione dicta de Castigliono, apud quam continue resident heremita”. La struttura romanica dell’abside data la sua realizzazione intorno all’anno mille; la cappella è stata a più riprese rimaneggiata e l’ultima significativa modifica è stata apportata nel 1919, con la chiusura definitiva del protiro e la costruzione della facciata, così come oggi appare. Per i torresi è impossibile disgiungere la cappella di San Giacomo dalla “casa dell’eremita”. Una probabile datazione farebbe risalire quest’ultima alla metà del 1600; ospitò eremiti a cui era stata affidata la cura della Cappella e che vivevano coi magri frutti del bosco e della generosità degli abitanti di Torre e San Giovanni. Recentemente è stata ripulita e ritinteggiata, ad opera di torresi che vogliono conservare intatto il valore che alla cappella gli avi avevano tributato.